Era il 16 aprile 2019 quando, a seguito di un incidente sullo Howse Peak (Canada) morirono gli alpinisti David Lama, Hansjörg Auer e Jess Roskelley.
Avevano aperto una nuova variante di M-16, una via di misto salita soltanto una volta in precedenza da Scott Backes, Barry Blanchard e Steve House, quando vennero travolti da una valanga nel corso della discesa. I corpi degli alpinisti sono stati successivamente recuperati il 21 aprile.
La morte dei tre ha sconvolto l’intero mondo alpinistico e non passa giorno che qualcuno da qualche parte del mondo non si ricordi di uno di loro.
Hervé Barmasse, commentò così l’avvenimento.
“Ci sono dei giorni nei quali, anche per un alpinista, rivolgere lo sguardo verso le montagne è molto difficile e doloroso. Il cuore batte soffocato dalla tristezza e ci si chiede il senso di cosa facciamo. Oggi è uno di quei giorni. Uno di quelli in cui non vorresti mai alzarti dal letto perché sai bene che affrontare la vita sarà più difficile. David Lama, Hansjorg Auer, e Jess Roskelley non ci sono più. L’ultima volta che ci siamo seduti a un tavolo tutti assieme per discutere di alpinismo e progetti futuri era a Zermatt, lo scorso novembre. Ricordo David e la sua domanda: “quali sono secondo voi le scalate del futuro? Quelle “outstanding”? Era iniziata così una discussione lunga ore e terminata alle 3 del mattino al bar dell’albergo. Davanti a me David e Hansjorg, due ragazzi incredibilmente dotati, motivati, forti e mille sogni da realizzare. Oggi purtroppo rimangono solo quei sogni, le salite di cui avevamo parlato e tanta, tanta tristezza. L’alpinismo è ancora una volta in lutto.
Agli amici e alle famiglie le mie più sentite condoglianze”
Qui un commento “a caldo” (21 aprile 2019) di Fabrizio Goria che ricostruisce quei tragici momenti http://www.alpinismi.com/it/2019/04/21/auer-lama-roskelley-e-quella-idea-di-alpinismo-al-di-fuori-del-tempo/