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L’evoluzione della corda d’arrampicata

Evoluzione Corda Arrampicata

Dopo aver parlato dell’evoluzione della scarpetta d’arrampicata, “La Biblioteca che non ti aspetti” della SAT ci porta ad esplorare l’evoluzione della corda.

Le prime corde erano realizzate in canapa. Era uno strumento pensato sia in salita che per la discesa senza l’utilizzo dell’imbrago.

L’assicurazione avveniva avvolgendo la corda attorno al corpo. La corda sfregava sul corpo dell’alpinista. Per questo motivo gli scalatori erano soliti indossare giubbotti pesanti che alleviassero il dolore da sfregamento.

In origine non era pensata per l’arrampicata e l’alpinismo. Per questo motivo presentava alcuni difetti. Era molto pesante e non possedeva capacità dinamiche (era quindi soggetta alla rottura).

Con il proseguire degli anni le ricerche portarono alla realizzazione di corde molto più leggere e dal diametro decisamente minore.

Ma è nella sua costituzione che va ricercata la vera evoluzione. L’anima interna delle corde moderne è costituita da una serie di trefoli in nylon protetti da una calza esterna.

Questo sistema rende la corda più dinamica e in grado di attutire le cadute in modo morbido.

Le prime corde realizzate con questa tecnologia erano però ancora pesanti e di grosso diametro.

Negli ultimi decenni i produttori riescono invece a produrne di molto sottili. Questo a vantaggio della manovrabilità e gestibilità delle manovre.

La dinamicità delle corde ha determinato, come le scarpette, una rivoluzione nel modo di concepire l’arrampicata.

Maggiori informazioni sul sito ufficiale della SAT

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