Il momento è delicato. L’emergenza COVID “morde” ancora. Ciascuno di noi è per questo richiamato alla massima prudenza.
Tuttio ciò non impedisce di andare in montagna. Sia pure a determinate condizioni.
Questo –nella sostanza– il messaggio del Presidente del CAI, Vincenzo Torti, e del direttore, Andreina Maggiore a seguito del DPCM del 24 ottobre.
Molte le misure urgenti e molte le zone grigie che rischiano di confondere i cittadini e gli appassionati di montagna.
Per questo motivo, il Club Alpino Italiano, ha voluto fare alcune precisazioni per aiutare a districarsi in questo scenario incerto.
Cosa si può continuare a fare e con quali regole?
La raccomandazione di non spostarsi non è riferita alle attività motorie che vengono svolte all’aperto. Di conseguenza le attività in montagna si possono svolgere.
Unica accortezza è il rispetto dell’utilizzo dei dispositivi di protezione, del distanziamento e con il divieto di assembramento.
I rifugi e le strutture ricettive possono protrarre la loro attività, rispettando il distanziamento sociale e le linee guida regionali relative all’accesso.
Permane l’obbligo di mantenere il distanziamento di un metro tra persone non conviventi e il divieto di assembramento.
All’aperto l’obbligo della mascherina è escluso solo nei luoghi in cui sia garantita la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.
In caso contrario, la mascherina andrà indossata anche in ambiente esterno.
Allo stesso tempo, è necessario mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro in attività motoria e di due metri in attività sportiva.
Per maggiori dettagli e informazioni vi raccomandiamo di fare riferimento al sito ufficiale CAI e di fare sempre riferimento al DPCM del 24 ottobre.