Esplorare le vette d’Europa, da est a ovest. Questo l’obiettivo che si sono poste quattro ragazze amanti della montagna.
Un viaggio “dalla pancia alla cima” per proteggere le montagne d’Europa: “Allora lo facciamo?”.
È il 24 maggio 2021 quando Sara Segantin invia questo messaggio ad Alessia Iotti e Adele Zaini due appassionate di montagna come lei.
Da quel momento, quella proposta buttata lì quasi per scherzo inizia a concretizzarsi prendendo il nome di United Mountains of Europe. Alle tre ragazze si è poi unita anche la francese Eline Le Menestrel.
L’obiettivo è quello di vivere le montagne d’Europa attraversando ghiaccio, terra, roccia e acqua ponendo l’attenzione sui problemi che interessano l’ambiente montano e che coinvolgono tutti noi.
I ghiacciai stanno morendo -afferma Alessia Iotti-, il permafrost sulle pareti si sta sciogliendo, alcuni ponti su cui un tempo si facevano le cordate sono spariti e andare in montagna è sempre più pericoloso. La maggior parte delle persone non sono però completamente a conoscenza di questi danni all’ambiente, nonostante il loro impatto disastroso. Rischiamo di perdere un posto che ci fa stare bene, dove andiamo a vedere paesaggi e a respirare – afferma ancora l’attivista – Quello che però ci frena nell’agire quotidiano è proprio non vedere immediatamente il suo deterioramento. Quindi abbiamo deciso di raccogliere informazioni e testimoniarlo con video e foto.
Il viaggio vuole porre l’attenzione sulle problematiche della montagna e dei territori attraversati con una particolare attenzione alle soluzioni sostenibili per l’ambiente.
Il viaggio ha preso il via il primo agosto dal sottosuolo delle montagne slovene. Per poi proseguire con un trekking in Austria, un’arrampicata in Val di Mello, in Italia, una tappa in Svizzera focalizzata sul tema del ritiro dei ghiacciai e una sulle montagne francesi dedicata al parapendio.
Il viaggio proseguirà in Spagna. Tema: la cultura della sostenibilità!
La tappa finale sarà Bruxelles, al Parlamento europeo, dove verrà presentata la prima “carta dei diritti delle montagne“.
Il viaggio –organizzato grazie al sostegno e patrocinio del CAI– sarà raccontato sulle pagine Instagram e Facebook del progetto, con una serie di foto e video che poi si tradurranno in un libro e un documentario.