Preoccupano le temperature che si addicono più al Mediterraneo che all’Artico.
La notizia arriva direttamente dalla WMO (World Meteorological Organization) che tramite il suo profilo Twitter ha “cinguettato”:
WMO has recognized temperature of 38°C (100.4°F) in Verkhoyansk (Russia) on 20.6.2020 as new #Arctic record
— World Meteorological Organization (@WMO) December 14, 2021
It occurred during a prolonged heatwave, which would have been almost impossible without #climatechange
It is indicative of warming in the Arctichttps://t.co/usGa3FsTQW pic.twitter.com/CWBDXIkvdE
Nella sostanza si certifica (purtroppo) il nuovo record di 38 °C (100,4 °F) rilevato nella città russa di Verkhoyansk il 20 giugno 2020.
Come specificato nella nota diffusa dal WMO il problema è molto grave, in quanto non si tratta di un caso isolato ma di una tendenza diffusa.
Nel corso dell’estate 2020 in gran parte dell’Artico siberiano si sono rilevati valori medi di temperatura più alti in media di oltre 10°C.
“Questo nuovo record dell’Artico –ha affermato il segretario generale dell’OMM, il prof. Petteri Taalas– fa parte di una serie di osservazioni riportate all’Archivio WMO di condizioni meteorologiche e climatiche estreme che suonano come campanelli d’allarme sul cambiamento climatico del nostro pianeta”.