La commissione glaciologica SAT avverte: la copertura dei ghiacciai non è una soluzione ma parte del problema.
Coprire i ghiacciai con teli geotessili per preservarli dalle radiazioni solari e dal surriscaldamento è una pratica che sta prendendo piede.
Sulla scorta di questa pratica è nato recentemente anche il progetto Glac-Up che mira a fermare lo scioglimento dei ghiacciai.
Questa pratica di copertura dei ghiacciai è stata analizzata anche dalla Commissione Glaciologica SAT (GCS) che è arrivata a una conclusione categorica, chiara e forse inaspettata.
Coprire i ghiacciai non significa salvarli perché la copertura dei ghiacciai non è una soluzione ma parte del problema.
Se da un punto di vista tecnologico -si legge sul sito della SAT- questa soluzione sembra funzionare sui singoli ghiacciai coinvolti, è importante ricordare che tali pratiche non rappresentano uno strumento per combattere le conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globale.
Come studiosi che si occupano di ghiacciai e clima siamo preoccupati per l’ambigua comunicazione spesso accompagnata alla divulgazione di questi progetti. Raccontare la copertura dei ghiacciai come una soluzione agli effetti avversi del cambiamento climatico non è soltanto sbagliato, è anche un tentativo di greenwashing per descrivere un intervento impattante sull’ambiente da numerosi punti di vista, come sostenibile e anzi addirittura auspicabile.
Questa narrazione rischia di creare confusione e compromettere la sensibilità ambientale che con fatica si è consolidata negli ultimi anni.
In estrema sintesi, la Commissione Glaciologica SAT (GCS), conclude che tale pratica può avere senso solo localmente per tutelare gli interessi economici legati allo sfruttamento di specifici ghiacciai ma non ha ha ulla a che vedere con il contrasto al cambiamento climatico che anzi contribuisce ad aggravarlo.
Potete consultare il documento completo sul sito della SAT