39 anni dopo la prima invernale è vetta! Moro purtroppo deve rinunciare.
Manaslu. Anche il quinto tentativo di Simone Moro di conquistare la vetta in invernale è fallito. Gli anni passati le rinunce erano dovuto alle avverse condizioni meteo.
Quest’anno invece, nonostante la finestra meteo buona, sono state le condizioni fisiche a fermare il bergamasco.
Come avevamo visto, proprio Simone Moro –tramite i suoi profili social– aveva informato di soffrire di problemi intestinali e di non essere riuscito a raggiungere Campo 2.
Al contrario, il compagno di avventura, Alex Txikon era in perfetta forma fisica e assieme a Chhepal Sherpa, Tenjen Lama Sherpa, Pasang Nurbu Sherpa, Mingtemba Sherpa, Chhepal Sherpa, Pemba Tasi Sherpa e Gyalu Sherpa, ha raggiunto la vetta alle ore 9.30 (ora locale) del Manaslu il giorno 6 gennaio.
La conquista di Txikon e compagni avviene a distanza di 39 anni dalla prima salita (12 gennaio 1984) a opera dei polacchi Maciej Berbeka e Ryszard Gajewsk.
Da allora l’ottava vetta del mondo è stata raggiunta solo da cinque spedizioni e da un totale di 22 scalatori durante l’inverno, l’ultima delle quali risaliva a più di venti anni fa.
Appena appresa la notizia Moro si è subito congratulato con Txikon lanciando questo post:
VETTA!!! per Alex e il team che sono arrivati in cima al Manaslu d’inverno dopo 39 anni dalla prima invernale su quella montagna. Congratulazioni!!!
Io invece sono atterrato da poco più di un’ora a Kathmandu, il tempo di una doccia e prima di andare in ospedale per gli accertamenti necessari vi scrivo per aggiornarvi.
Sto sostanzialmente bene, penso di avere un problema intestinale che mi ha provocato ininterrotta dissenteria negli ultimi 3 giorni. Erano i giorni perfetti per il tentativo alla cima del Manaslu, quelli che aspettavo da 5 anni, ai quali mi sono fatto trovare pronto e che ho iniziato strategicamente a utilizzare per andare in vetta. Il malessere fisico però non era previsto, il meteo non posticipabile, i pericoli annessi ad una forte debolezza fisica non eludibili.
Sono salito velocemente con Alex Txicon e Chhepal Sherpa da 4850 metri ai 5900 metri di campo 1. Poi sempre più lentamente ho raggiunto i 6300 metri a meno di un’ora da campo due ma le continue scariche di dissenteria mi hanno fatto capire che dovevo scegliere e prendere una decisione.
È stata per me ovvia: rientrare al campo base prima che l’esporsi ai campi e alla quota sempre già alta rappresentasse un problema serio sia per me che per tutto il gruppo. C’erano infatti altri 5 sherpa che erano partiti il giorno prima e che ci aspettavano a campo 2.
Alex e Chhepal hanno provato a convincermi, hanno addirittura detto che sarebbero stati a campo 2 o 3 ad aspettarmi ma ho detto loro che la finestra di bel tempo eccezionale dovevano assolutamente prenderla e sfruttarla e andare in vetta.
Così hanno fatto e sono arrivati in cima al Manaslu d’inverno dopo 39 anni dalla prima invernale su quella montagna.
Io sono rientrato da solo al campo base e ho seguito con gioia la loro, nostra scalata. Non sono abituato a intristirmi nè a rammaricarmi per un pezzo di vita che ha epiloghi diversi per la mia persona. Sono felice di aver condiviso tanti inverni con Alex e che lui sia andato in cima nel giorno perfetto che avevamo corteggiato e atteso.
Il destino ha voluto che io non ci fossi, ma che tutto la squadra realizzasse il progetto. Il destino non ha neppure deciso che io abbia perso la motivazione… Un altro costruttivo arrivederci alle montagne Nepalesi e ora aspetto Alex per far festa con lui e tutta la squadra.