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Gli sport di montagna sono a basso rischio COVID

Convid e Montagna

Queste le conclusioni provenienti da uno studio internazionale.

Gli appassionati già lo sapevano. Ora lo conferma anche la scienza: gli sport di montagna non sono a rischio COVID-19.

Lo studio è stato pubblicato in anticipo, rispetto a quanto previsto dal team, per dare risposte in tempi stretti all’emergenza che incalza. La speranza è che questo lavoro possa aiutare gli sportivi, ma soprattutto i politici, a prendere decisioni adeguate al livello di rischio.

Tra gli studiosi coinvolti anche Urs Hefti (Presidente della Commissione Medica dell’UIAA).

Dai risultati ottenuti si evince come il rischio di contagio durante le attività sportive all’aperto in montagna sia molto basso.

Il gruppo ha già redatto una bozza di documento (consultabile qui).

La “conclusione chiave” dello studio è che non sono note infezioni da COVID durante la pratica delle attività sportive all’aperto svolte in montagna.

Di conseguenza è possibile affermare che tali attività sono a basso rischio.

Rimane, come ben evidenziato dallo studio, un margine di rischio nelle attività “collaterali“a quelle di montagna. Durante i viaggi su trasporti pubblici affollati o durante la permanenza nei rifugi ecc. Per queste attività lo studio suggerisce l’adozione di precauzioni specifiche volte a minimizzare i rischi.

Come anticipato lo studio è già stato diffuso, anche se in forma di bozza, a causa dell’urgenza ed è disponibile online.

Sul sito del club Mountaineering Scotland, tre studiosi che hanno preso parte alla ricerca, affermano: “Alle persone dovrebbe essere permesso di continuare a spostarsi per accedere alle colline e alle montagne“.

Per consultare la comunicazione ufficiale si rimanda al sito di Mountaineering Scotland

Per consultare la bozza dello studio rilasciata dal team di ricerca cliccare QUI

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