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Le microplastiche non risparmiano nemmeno l’Everest

Microplastiche Everest

Il problema delle microplastiche è un problema tristemente noto. Non risparmia né i mari né le montagne (ne avevamo parlato tempo fa nell’articolo “Nevica plastica sulla Valle d’Aosta“).

Uno recento studio pubblicato sulla rivista One Earth, ha rilevato la presenza di microplastiche a poche centinaia di metri dalla vetta dell’Everest.

Le minuscole fibre plastiche sono state rinvenute in tutti gli 11 campioni di neve raccolti tra i 5.300 metri e gli 8.440 metri di quota.

Le più alte concentrazioni (ben 79 fibre microplastiche per litro di neve) sono state rilevate al campo base.

Lo studio ha analizzato campioni raccolti da una spedizione di National Geographic nel 2019. Un team multidisciplinare, composto da oltre 30 scienziati.

Ma come sono arrivate fino a qui?

L’ipotesi più accreditata sembra ricondurle in maggior parte all’attrezzatura tecnica degli alpinisti (tessuti sintetici, tende e corde).

Secondo gli studi condotti un solo grammo di tessuto sintetico può rilasciare 400 minuscole fibre ogni 20 minuti di utilizzo

Polipropilene, poliestere, acrilico e nylon, materiali tipicamente utilizzati nell’attrezzatura tecnica che gli scalatori utilizzano durante le spedizioni.

Ossia indumenti realizzati con tessuti sintetici, tende e corde. Secondo gli studi un solo grammo di tessuto sintetico è in grado di rilasciare 400 minuscole fibre ogni 20 minuti di utilizzo.

Sono rimasta sorpresa -afferma Imogen Napper, Università di Plymouth e a capo della ricerca di trovare microplastiche in ogni singolo campione di neve analizzato. L’Everest è un luogo che ho sempre considerato remoto e incontaminato.

Sapere che stiamo inquinando la cima della montagna più alta del mondo è una vera rivelazione. È tempo di concentrarsi su soluzioni ambientali appropriate.

Dobbiamo proteggere e prenderci cura del nostro pianeta.

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