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Simone Moro: Oggi finisce la mia spedizione al Manaslu

Simone Moro - Manaslu

Manaslu. Simone Moro e Alex Txikon prendono strade diverse.

E’ proprio l’alpinista bergamasco che annuncia, tramite un post facebook, il suo “arrivederci” al Manaslu.

Moro, nel 2015 ci provò con la sudtirolese Tamara Lunger, nel 2018 con Pemba Sherpa.

Nessuno di questi tentativi andarano bene. L’ottava montagna della terra non si è fatta domare nemmeno questa volta da Simone Moro.

Di seguito il suo post in Facebook.

Oggi finisce la mia spedizione invernale al Manaslu come componente della spedizione di Alex Txicon.È il terzo arrivederci al Manaslu invernale, dopo il 2015, 2019 anche in questo 2021 voglio dire solo arrivederci.

Le condizioni della montagna e meteorologiche anche quest’anno mi inducono a rinunciare.

I miei limiti e le mie capacità sono altamente inferiori a quelle della Montagna che ho incontrato in questi tre inverni.

L’accettazione di questo mi ha permesso fino ad oggi di sopravvivere ai miei sogni e far prevalere la testa al cuore.

Ho fatto parte di un gruppo fantastico, che mi ha accettato e permesso di interpretare la salita con loro mantenendo indipendenza e libertà e questo è un merito e un grazie che voglio riconoscere ad Alex e al suo gruppo.

Mai un disaccordo, mai una discussione, sintonia totale hanno confermato l’amicizia fraterna che ho e mantengo con Alex anche dopo questa mia rinuncia.

È stato un inizio di anno tragico e difficile per tutto l’alpinismo e anche noi abbiamo dovuto gestire emotivamente il peso di questi lutti di amici e compagni di cordata che dal K2 non sono più tornati.

I crepacci che abbiamo incontrato sulla via normale a metà gennaio e la variante nuova che Alex e noi tutti abbiamo aperto ha consumato i giorni più belli e stabili che io abbia mai incontrato in tutte le mie invernali.

Purtroppo quando la variante è stata ultimata, l’inverno al Manaslu era tornato quello di sempre, venti fortissimi in quota intervallati da qualche giornata di nubi e nebbie e le solite seppur quest’anno deboli nevicate.

Il vento ha strappato dalle creste la neve e l’ha depositata sulla parte medio bassa della montagna e procedere è sempre stata una lotta con sforzi immani per aprirsi la traccia, affondando spesso fino alla pancia, anche con le racchette da neve calzate.

Karl Gabl è stato il mio, il nostro compagno silenzioso di cordata.

Oltre al suo bollettino anche altri meteorologi sono stati contattati e quasi sempre le previsioni hanno coinciso.

L’uomo è imperfetto e vulnerabile e io sono il primo ad esserlo. Ricevuto l’ultimo bollettino da Gabl che prevede venti fortissimi oltre 175 km/h fino a inizio marzo ho deciso di continuare a dargli fiducia e preferire la rinuncia a una stoica resistenza oltre il mese di febbraio.

L’inverno finisce il 20 Marzo, lo confermo, il permesso che abbiamo però scade il 28 febbraio.

Si può chiedere un’estensione e forse è ciò che Alex e i suoi compagni stanno valutando nonostante impegni professionali e famigliari.

Ci ho pensato anche io, ma ho riflettuto sui segnali che il destino e le vicende tragiche di questo 2021 mi ha mandato. Ho fatto tutte le mie invernali tra il 21/12 e il 28/2. Perfettibili e migliorabili nello stile e modalità ma “inattaccabili” dal punto di vista temporale.

Voglio continuare a mantenere questa caratteristica accettando quest’anno la terza rinuncia al Manaslu e le inevitabili (solite) critiche e attacchi personali frutto del regalo e dell’opportunità che i social hanno dato a tutti.

Se i social regalano fama è giusto che dispensino anche critiche. Se pacate, educate e pertinenti le terrò come sempre in considerazione.

Ringrazio chi mi ha insegnato prudenza e paura, ringrazio coloro che mi hanno seguito, chi mi ha supportato o sopportato, le aziende che da oltre 30 anni mi danno fiducia e non mi chiedono MAI di rischiare o vincere a tutti i costi.

Costoro sono la ricchezza che questa mia rinuncia non mi sottrae. Un pensiero va agli amici che ci hanno lasciato in questo inizio di 2021, non solo in Himalaya ma sulle montagne di casa e del resto del mondo. Concludo mandando energie positive e ringraziamenti ad Alex, Inaki, Eneko, Anna, Aitor, Phelipe, per i due mesi passati assieme.

Li supporterò emotivamente e moralmente nelle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni. Saranno sicuramente quelle giuste per loro.

Un abbraccio e e ci vediamo presto perché girare una pagina non significa terminare il percorso

Ho ancora troppa voglia d’azione e la lista dei sogni è lunga…

Come diceva il grande Cesare Maestril’alpinista più bravo è quello che diventa vecchio“.

Rinunciare non significa “perdere”. Bisogna sapere rinunciare, soprattutto in montagna.

Capire fin dove si può arrivare e poi dire basta. Talvolta è la differenza che passa tra il vivere e il morire.

Con questo gesto Moro non esce sconfitto, anzi, ne esce più grande!

Continueremo a seguire invece Alex Txikon e la squadra che continuerà a provare a raggiungere la vetta.

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