Ueli Steck è un alpinista svizzero eccezionale. Ha rappresentato un riferimento per molti alpinisti e appassionati di montagna. Soprattutto nella tecnica di arrampicata su roccia e ghiaccio portata all’estremo su grandi pareti e montagne. Il tutto sempre all’insegna della discrezione.
Prematuramente scomparso nel 2017 durante l’ascesa della parete ovest del Nuptse (massiccio dell’Everest) ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dell’alpinismo.
Ueli è divenuto famoso per le sue solitarie e record di velocità su impegnative pareti delle Alpi e non solo. Ha stabilito record di velocità sulle pareti nord dell’Eiger, del Cervino e delle Grandes Jorasses. Questa trilogia di salite a tempo di record sono un capolavoro della tecnica e della velocità che gli hanno fatto meritare l’appellativo di “Swiss Machine”.
Nel libro “Speed. 7 ore che hanno cambiato la mia vita”, troverete un Ueli Steck che si apre e che cerca di raccontare cosa lo spingeva a ricercare la massima perfezione del gesto atletico e della tecnica alpinistica. Della preparazione psico-fisica e della determinazione necessarie a realizzare queste ascensioni spettacolari.
Steck schiude le porte del suo mondo con racconti avvincenti che sapranno catturare la vostra attenzione.
Un libro che mi sento di consigliare vivamente a tutti gli appassionati di montagna. Speci in questo periodo di “permanenza forzata” in casa.
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