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Solo sull’Everest. La solitaria di Jost Kobusch

Jost Kobusch

La solitaria sull’Everest del ventisettenne tedesco Jost Kobusch ha di certo catturato l’ttenzione degli appassionati di alpinismo.
Una scelta forte, di carattere e coraggio. Jost ha infatti deciso di affrontare l’Everest salendo in stile alpino e senza ossigeno supplementare.

Una sfida avventurosa che, pur non avendolo portato sulla cima del “Tetto del Mondo”, ha permesso al giovane alpinista tedesco di mettersi in gioco e valutare i propri limiti.

Una salita che lo ha visto sfidare i venti della cresta ovest dell’Everest e raggiungere quota 7.360 metri prima di decidere di rientrare al Campo Base, sul finire del mese di febbraio.

“Avrei potuto andare oltre, ma il mio intuito mi ha detto di fermarmi” -racconta Jost Kobusch, che prosegue – “per me non esiste il concetto di fallimento. Tocca fermarti e tornare indietro? Di certo hai imparato qualcosa. La vetta è un bonus, l’alpinismo è molto di più. È fatto di strategia, di tentativi, non è solo il raggiungere una cima. Il fallimento è quando molli. Nell’alpinismo nulla vieta che se torni sulla medesima montagna l’anno successivo, quel fallimento diventi successo. Insomma, fallimento è una parola che puoi usare quando metti un punto. Non quando hai ancora la possibilità di riprovarci”.

Questa sua avventura è disponibile sulla piattaforma “Arte.TV” fino al 3 agosto 2020.

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