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Nevica plastica sulla Valle d’Aosta

Nevica Plastica

Ogni anno cadono 200 milioni di frammenti, corrispondenti a 25 chili di plastica, sulle montagne della Valle d’Aosta.

I risultati sono il frutto della ricerca condotta sulle nevi residue grazie ai campionamenti effettuati in occasione dell’edizione 2019 del “Tor des Géantes(“Giro dei giganti” in patois valdostano).

Nel corso di questa gara, la Cooperativa Erica con lo European Research Institute e Vda Tralier e l’Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, ha condotto una serie di campionamenti sulla neve.

I risultati dello studio sono pubblicati all’interno del dossier “Nevica Plastica.

Le analisi delle nevi rimaste in Valle d’Aosta alla fine dell’estate 2019 hanno portato a una incredibile (e angosciante) scoperta.

Sulle sue montagne, ogni anno, nevicano 200 milioni di frammenti di plastica che corrispondono a 25 chili.

L’idea di analizzare le nevi residue è stata dell’eco-runner Roberto Cavallo. Quattro i siti analizzati: il rifugio Deffeys nel Comune di La Thuile, il rifugio Miserin, nel parco del Monte Avic, il rifugio Cuney, il col du Malatrà.

I campioni sono stati analizzati dall’Arpa Valle d’Aosta in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano sotto la direzione dei professori Marco Parolini e Roberto Ambrosini del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’ateneo milanese.

Questo a dimostrazione che la plastica è un annoso problema che non riguarda “solo” il mare e le spiagge ma anche la montagna e la sua neve. Quindi anche l’acqua che beviamo.

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