Con l’arrivo dell’autunno i ghiacciai si mostrano sempre più “nudi” e spogli.
Il processo di fusione o ablazione, a seguito dell’innalzamento delle temperature nei mesi estivi, riporta in superficie tutto ciò che il ghiaccio ha custodito sotto il suo manto.
E’ proprio questo il periodo dell’anno in cui bisogna prestare massima attenzione al riemergere di reperti bellici e storici.
Per questo motivo la “Commissione Glaciologica SAT” ha diramato un invito alla cautela che riportiamo qui di seguito.
In questo periodo, come testimoniato i giorni scorsi in alcuni notiziari, è facile per chi frequenta ghiacciai ed aree periglaciali imbattersi in reperti di vario tipo che vengono alla luce dopo esser stati coperti da neve e ghiaccio per decine o centinaia di anni .
Nelle settimane scorse si sono trovati una mummia di camoscio in Val Aurina dell’età stimata di circa 400 anni, delle ossa umane avvolte in una bandiera in Presena.
Anche la famosa mummia del Similaun (Ötzi) è stata ritrovata sull’omonimo ghiacciaio il 19 settembre 1991.
Sui ghiacciai teatro di combattimenti soprattutto della prima guerra mondiale, è inoltre frequente il ritrovamento di materiale bellico spesso inesploso.Come comportarsi nel caso in cui ci si imbatta in simili reperti?
La prudenza, ma anche la normativa di riferimento raccomanda di non toccare, non prelevare e di avvisare le autorità competenti.
I motivi sono molteplici: toccare reperti di tipo archeologico ne può compromettere lo stato ed incidere sulla sua conservazione; sono patrimonio dello stato e non vanno asportati.
Toccare, coprire o asportare reperti bellici può essere una pratica tanto innocua tanto pericolosa per il residuo rischio che questi esplodano.
Raccomandiamo quindi la massima prudenza!
Maggiori informazioni possono essere trovate sulla pagina Facebook della Commissione Glaciologica SAT o sul sito della SAT.